Trilogia d’autunno
progetto ideato e a cura di Cristina Mazzavillani Muti
Aida
opera in quattro atti
libretto di Antonio Ghislanzoni
musica di Giuseppe Verdi
Universal Music Publishing Ricordi srl, Milano
Aida Monika Falcon
Aida danzatrice Lara Viscuso
Amneris Ana Victória Pitts
Amneris danzatrice Lara Guidetti
Radames Azer Zada
Amonasro Serban Vasile
Ramfis Andrea Vittorio De Campo
Il Re d’Egitto Adriano Gramigni
Grande Sacerdotessa Maria Paola Di Carlo
Un messaggero Riccardo Rados
lamento funebre Simge Buyukedes
direttore Nicola Paszkowski
regia Cristina Mazzavillani Muti
scene e visual designer Ezio Antonelli
light designer Vincent Longuemare
video programmer Davide Broccoli
costumi Anna Biagiotti
assistente ai costumi Sofia Vannini
coreografia Lara Guidetti
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Coro Luigi Cherubini
Coro Lirico Marchigiano Vincenzo Bellini
maestro del coro Antonio Greco
Danzactori Trilogia d’autunno
e Giovani Energie Creative
Nuovo allestimento
Coproduzione Ravenna Festival, Teatro Alighieri di Ravenna
Atto I: 40’
Intervallo 20’
Atto II: 45’
Intervallo 20’
III Atto: 35’
Intervallo 25’
IV Atto: 35’
Totale 3 ore 40’
programma di sala
Tre donne straordinarie, tre diversi stili, tre momenti inconfondibili di uno stesso secolo. Il respiro purissimo del belcanto che Bellini esprime in Norma (1831) è seguito dai vertici del melodramma ottocentesco con Aida (1871) di Verdi. Passano quattro soli anni e quel mondo nuovo che lo stesso Verdi sente nell’aria, e che lo spingerà a un lungo silenzio, comincia a prender corpo nel capolavoro di Bizet, negli impeti irresistibili di Carmen – non è ancora verismo ma già se ne intravede il grido. In un insospettato gioco di rimandi, colori belliniani si insinuano nella partitura verdiana che a sua volta anticipa bagliori di gesti futuri. A unire tre donne capaci di affrontare la morte, affermando la scelta assoluta di fronte al proprio destino: alla fede, all’amore, alla libertà.
È oramai un “format” collaudato quello della trilogia d’autunno: tre opere diverse si susseguono a ritmi serrati, una sera dopo l’altra, sullo stesso palcoscenico. La macchina teatrale scompone e ricompone la scena, la trasforma e rinnova giocando sul filo dell’invenzione e della creatività, in un efficace mix di giovani talenti, solida esperienza e moderne tecnologie. Tre inedite produzioni danno corpo e voce a tre leggendarie protagoniste dell’opera in musica: se il dramma di Norma pulsa nel segno metafisico di ingombranti ed eloquenti simboli, attraversati da ombre e fantasmi, la vicenda di Aida è immersa nell’evocativa, cangiante e magniloquente dimensione di immagini virtuali, mentre la tragedia di Carmen si dipana in un buio inquieto, solcato da lame di luce che narrano di rosso, di carne, di morte.